
Storia di un lungo viaggio
La genesi del diamante ha avuto inizio in tempi remotissimi.
Circa 2,5 miliardi di anni fa a circa 300 km sotto la superficie terrestre in zone chiamate camere magmatiche, dove si sviluppava un'altissima temperatura e pressione.
In queste condizioni particolarissime il carbonio potè cristallizzarsi secondo il sistema cubico, dando forma ai cristalli di diamante.
I diamanti così formati dovettero però attendere molto tempo prima di giungere in superficie. Il magma in cui erano contenuti poté sfociare 170 milioni di anni fa, dando vita a numerosi fenomeni vulcanici. Le eruzioni formarono i tipici coni vulcanici, che furono poi cancellati dagli agenti atmosferici nel corso dei millenni.
I diamanti raggiunsero così la superficie, molti furono sparpagliati per chilometri intorno al luogo dell'eruzione dalla forza delle esplosioni vulcaniche, altri trasportati lontano dai ruscelli formatisi con le piogge e dalla corrente dei fiumi, e altri ancora imprigionati nel magma solidificato che aveva formato una sorta di camino ("pipe"), che dalla superficie terrestre scendeva via via restringendosi fino al punto dove si trovava la camera magmatica originaria.
I primi giacimenti furono trovati nell'800 a.C. in India, ed erano giacimenti secondari (cioè giacimenti dove i diamanti si trovavano liberi dal magma solidificato, in greti di fiumi o in terreni dove comunque non vi era traccia della "pipe" d'origine); l'India rimase l'unico paese produttore di diamanti fino al 1725, data in cui si ritrovarono diamanti in giacimenti secondari in Brasile.
Nel 1867 si ritrovarono in Sud Africa i primi giacimenti secondari e solo dopo tre anni fu ritrovata a Kimberly, cittadina Sud Africana, la prima "pipe", il primo giacimento primario, dove i diamanti erano imprigionati all'interno del magma solidificato, che da quel momento fu chiamato Kimberlite; il primo diamante ritrovato in quel giacimento fu chiamato Eureka.
In seguito in Sud Africa si rivelò un'altissima concentrazione di tali camini, facendone il più importante paese produttore.
Altri giacimenti, sia primari che secondari, furono trovati nel corso del XX secolo in altre zone del mondo, come in Russia, Siberia, Australia, Africa Centrale, Venezuela e nella Guyana francese.
Ogni diamante è unico, con una combinazione di peso, purezza, colore e taglio assolutamente irripetibile.
Le 4C
Di tutti i diamanti estratti nel mondo solo il 15% viene ritenuto adatto ad essere utilizzato in gioielleria, il resto è destinato all'uso industriale.
I diamanti destinati alla gioielleria vengono avviati alle taglierie, da dove, dopo vari procedimenti, escono finalmente tagliati e pronti per essere montati nei gioielli.
Così tagliati i diamanti presentano varie caratteristiche che permettono di classificarli, di distinguerli l'uno dall'altro e di determinarne il valore; queste caratteristiche si possono riassumere nelle famose Quattro C propagandate dalla De Beers.
Carat = Carato
Cut = Taglio
Clarity = Purezza
Color = Colore

Carato (Carat)
Il carato è l’unità di misura che indica il peso di un diamante.
1 carato equivale a 0,20 grammi e può essere suddiviso in 100 punti; un diamante di 0.75 carati può essere indicato anche come un diamante di 75 punti ovvero di ¾ di carato.
Il carato da solo non determina il valore di una pietra; i nostri esperti realizzano una sapiente miscela di caratura, purezza, colore e taglio per soddisfare le esigenze dei clienti.

Purezza (Clarity)
La purezza è determinata da inclusioni presenti nei diamanti e visibili con un ingrandimento di 10 volte. In natura esistono pochissimi diamanti totalmente privi di inclusioni e la loro rarità si riflette nel prezzo.
Umberto Bonomi garantisce un livello di purezza tale da esaltare al massimo la bellezza e la brillantezza delle sue pietre.

Colore (Color)
I colori dei diamanti sono classificati secondo una scala che da completamente incolore (D) va progressivamente colorandosi di una sfumatura gialla sempre più marcata (Z+).
Nel nostro laboratorio gemmologi esperti classificano attentamente i diamanti, mentre i nostri designer esaltano al meglio il colore delle pietre con montature sapientemente realizzate.

Taglio (Cut)
Con il taglio la pietra grezza viene trasformata nella gemma che potremo ammirare nei nostri gioielli; un taglio ben eseguito, sia nelle proporzioni che nella simmetria, determina un'ottima brillantezza del diamante, quello scintillio che rende il diamante ineguagliabile.
Umberto Bonomi seleziona i suoi diamanti avendo cura che anche il taglio sia conforme agli alti standard qualitativi adottati.